“Un regalo per il nuovo anno”. Così i deputati thailandesi hanno definito la storica scelta, da loro stessi votata in parlamento, che ha sancito l’approvazione della marijuana per uso medico. La decisione ha generato stupore, soprattutto considerando che è stata presa in uno dei Paesi dove sono in vigore le pene tra le più severe in tema di utilizzo e possesso di droghe. In alcuni casi la legge thailandese prevede perfino la pena di morte. L’uso ricreativo della cannabis resta illegale.

Per consentire ai deputati di votare questo disegno di legge è stata indetta una sessione straordinaria dei lavori parlamentari prima delle feste di fine anno. La legge chiarisce che i pazienti ai quali sarà concesso l’uso medico della cannabis potranno portare con sé la quantità di marijuana prescritta accompagnata sempre dal certificato medico che ne attesti quell’utilizzo. 

La Thailanda non è la prima nazione dove è consentito l’uso terapeutico della marijuana. La legge lo consente già da diversi anni in stati come l’Argentina, il Cile, il Canada, il Sudafrica. In Europa è consentito l’uso medico della cannabis in nazioni come l’Austria, la Danimarca, la Spagna. In Italia l’uso medico della cannabis è legale sotto prescrizione, così come la coltivazione di cannabis sativa ad uso strettamente tessile e con bassissimo contenuto di thc nei fiori per ottenere la fibra di canapa.

Ciro Oliviero