Scongiurare licenziamento 1300 del terzo settore

Una numerosa partecipazione di molti operatori sociali di Gesco, coop Era, Proodos, Sol.co e Icaro

Sono circa 500 i dipendenti del terzo settore che hanno manifestato questa mattina sotto la sede del Consiglio Regionale della Campania. Una manifestazione pacifica quella organizzata da Cgil, Cisl e Uil che ha visto una numerosa partecipazione di molti operatori di Gesco, coop Era, Proodos, Sol.co e Icaro. Le sigle sindacali sono state audite durante la giornata dal consigliere regionale del Movimento 5 Stelle Gennaro Saiello e successivamente dal leghista Severino Nappi.

Il rischio «di interruzione del servizio per oltre 1300 operatori del terzo settore è un dramma sul quale intervenire con urgenza», ha dichiarato il pentastellato. «L’esperienza maturata sul campo, il senso di solidarietà e l’umanità di questi operatori rappresentano un patrimonio irrinunciabile per la nostra comunità, per cui una loro perdita avrebbe ripercussioni profonde e durature a danno dei più deboli. Per queste ragioni – ha aggiunto Saiello – ho chiesto la convocazione di un’audizione urgente presso la commissione sanità, al fine di preservare l’efficienza dell’assistenza prestata dagli operatori e i livelli occupazionali. Siamo consapevoli delle sfide che il sistema sanitario campano deve affrontare ma la soluzione non può essere scaricare sugli operatori del terzo settore il peso di scelte sbagliate».

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La richiesta a gran voce degli operatori sociali è quella di vedersi riconoscere l’impegno profuso negli ultimi decenni. «Da 30 anni abbiamo portato avanti servizi e cercato di costruire un modello operativo, questo non può essere buttato via», dichiara Antonietta Alberino, lavoratrice della rsa Frullone, nel corso del sit in degli operatori sociali Era-Gesco. «La ricaduta sull’utenza – continua Alberino – è sostanziale. Abbandonare questi spazi di assistenza è una doppia sofferenza, oltre al licenziamento c’è anche quella affettiva, disinteressandosi delle sofferenze negli ospiti dei centri diurni, notturni, nell’accoglienza dei tossicodipendenti».

@dalsociale24

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