Rigeneriamo il tessile per salvare gli oceani

Rigeneriamo il tessile per salvare gli oceani

Il webinar promosso da Let’s do It! Italy in occasione della Giornata Mondiale degli Oceani

Oggi si celebra la Giornata Mondiale degli Oceani. Una giornata nel corso della quale il tema centrale è la salvaguardia delle acque. Un tema caro all’associazione Let’s do It! Italy, nata per promuovere azioni di pulizia e sensibilizzare i cittadini nella salvaguardia dell’ambiente. L’associazione ha promosso, questa mattina, il webinar Rigeneriamo il tessile per salvare gli oceani. Un tema di stretta attualità se solo si considera che dal 1996 la fast fashion è aumentata del 40 per cento solo nei Paesi dell’Unione europea. Ogni cittadino europeo ogni anno produce 26 chili di materiali tessili. Inoltre l’industria tessile viene considerata la seconda più inquinante al mondo dopo quella petrolifera.

Tema ancor più attuale dato che proprio ieri è ripartito l’iter per l’approvazione della legge Salvamare, fortemente voluta dall’ex ministro dell’Ambiente Sergio Costa. Ora dovrà essere calendarizzarla in commissione ambiente al Senato. Da questo è partito l’intervento della senatrice della commissione Ambiente, Emma Pavanelli, al webinar promosso da Let’s do It! Italy. Attenta al tema della rigenerazione tessile, la senatrice del M5S ha depositato un disegno di legge per favorire il riutilizzo di materiali tessili post consumo. Per la Pavanelli è «importante dare possibilità al consumatore di sapere cosa fare dei vecchi capi, che possono essere recuperati, rigenerati».

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Nel corso del suo intervento la senatrice ha sottolineato che su questo punto «l’Italia è avanti. Ci sono aziende che recuperano reti da pesca, rifiuti alimentari come bucce arancia e di mela, scarti del vino. Nelle Marche c’è un’azienda che raccoglie gli scarti tessili per l’automotive. Altre li utilizzano per creare pannelli fonoassorbenti. Il mocio spesso ha al suo interno fibre rigenerate. Questo significa che c’è anche la possibilità di creare imprese, posti di lavoro, ma è necessario cambiare paradigma», ha evidenziato Emma Pavanelli.

Al webinar, moderato dal presidente della cooperativa sociale Sepofà Roberto Malfatti, ha preso parte anche il presidente di Let’s do It! Italy Vincenzo Capasso. «La fast fashion invece che andare nella direzione dell’economia circolare va verso quella dell’inquinamento circolare», ha sottolineato Capasso. Natalia Siassina di Vitaru Italia ha evidenziato il lavoro che l’associazione sta portando avanti su Milano, anche all’interno del mondo legato alla Fashion Week, in collaborazione con Let’s do It! Italy. La creazione di un movimento di fashion for humanity, ovvero utilizzare la moda anche per fare del bene ed avere un impatto positivo sull’ambiente. Non solo la moda. Anche l’arte può essere veicolo di buone pratiche. Come nel caso dell’evento Art Ocean’s Day che si svolgerà sabato 12 giugno a Milano.

@dalsociale24

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