Reddito di fragilità, proposta dei pediatri

Reddito di fragilità, proposta dei pediatri

Per la Federazione italiana medici pediatri è necessario dunque un intervento di stabilità economico-finanziaria delle famiglie

Uno dei temi che sta infiammano la campagna elettorale è il Reddito di Cittadinanza. Tra chinpropone delle correzioni, chi sostanziali modifiche, e chi l’abolizione tout court. Quest’ultima soluzione paventata dalla destra. Nonostante questo, data la sensibilità – almeno sulla carta – della destra i temi della disabilità, la proposta di una nuova misura assistenziale di reddito potrebbe fare breccia. Soprattutto nella Lega. Reddito di fragilità. Questa l’idea lanciata dalla Federazione italiana medici pediatri.

Presentata nel corso di una conferenza stampa alla Camera, la proposta prevede un contributo a genitori e caregiver di bambini con disabilità. In Italia 2 milioni e 300 mila famiglie vivono con almeno una persona con limitazioni gravi. In età pediatrica 1 bambino su 200. Sono circa 67mila i minori che rientrano in questa condizione. I genitori caregiver percepiscono una indennità mensile di circa 500 euro. Per la Fimp «le agevolazioni dello Stato non sono sufficienti a garantire condizioni di vita analoghe al resto della popolazione. Il reddito di fragilità serve a prendere atto di questa differenza e a colmarla».

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Per i pediatri è dunque necessario un intervento dal punto di vista della stabilità economico-finanziaria delle famiglie coinvolte. «La pandemia ha ulteriormente allargato la forbice dell’integrazione ospedale-territorio: i bambini vengono curati nelle strutture d’eccellenza e in seguito presi in carico dal pediatra di famiglia, ma manca tutto il resto. Manca anche una formazione specifica», ha sottolineato il presidente Fimp, Antonio D’Avino.

@dalsociale24

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