L’Italia vista dalla lente di Amnesty

L’Italia vista dalla lente di Amnesty

24 mila persone si sono viste negate l’assistenza medica, l’accesso all’istruzione e al lavoro

Come ogni anno Amnesty International Italia fa il punto sui diritti umani nel mondo. Il Rapporto presentato oggi analizza la situazione di 15 Paesi su diversi piani: la violazione dei diritti umani, la valenza strategica, l’interesse giornalistico, i rapporti con l’Italia. Arabia Saudita, Brasile, Cina, Egitto, India, Iran, Italia, Libia, Myanmar, Polonia, Repubblica Centrafricana, Russia, Siria, Somalia, Stati Uniti, Sudan, Turchia, Ungheria e Venezuela. Questi i Paesi sui quali si focalizza il Rapporto.

Nel corso della presentazione il presidente di Amnesty Italia, Emanuele Russo, ha fatto un parallelo tra i due governi Conte. «Nonostante alcuni iniziali e promettenti annunci, non ha prodotto una significativa discontinuità nelle politiche sui diritti umani in Italia, in particolare quelle relative a migranti, richiedenti asilo e rifugiati», ha detto Russo. Amnesty evidenzia che ad un anno dall’entrata in vigore del decreto legge 113/2018 almeno 24 mila persone si sono viste negate l’assistenza medica, l’accesso ai servizi sociali, all’istruzione e al lavoro.

Nel corso del suo intervento, il presidente di Amnesty Italia si è focalizzato anche su un altro punto: il rinnovo della cooperazione con la Libia per il controllo dei flussi migratori. E anche casi di maltrattamenti nelle carceri. Su tutti il caso di tortura di un detenuto del penitenziario di San Giminiano. Tra le buone notizie la sentenza del caso Cucchi e la causa civile Osman con la quale il tribunale di Roma ha dichiarato illegittimi i respingimenti.

Redazione
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