Si sta svolgendo in questi giorni al CoEspu dei carabinieri di Vicenza un live simulation training contro la tratta degli esseri umani organizzato dall’ufficio contro la tratta degli Esseri Umani dell’Osce. Per la prima volta l’esercitazione si focalizza sull’identificazione e il salvataggio delle potenziali vittime sulle rotte migratorie del Mediterraneo. L’iniziativa, che ha preso il via il 16 settembre e terminerà domani, è rivolta ad operatori nei campi della sicurezza, della giustizia, ad associazioni di volontariato sociale, ong. Ma anche ai giornalisti che sono di 38 nazionalità diverse.

La simulazione si basa su un concetto originale di gioco di ruolo, sviluppato dall’Osce, che punta a riprodurre delle situaizoni reali di tratta. I partecipanti non sanno cosa li aspetta. La situazione descritta dalle immagini è quella dell’arrivo dei migranti all’hot spot. Fra di loro ci sono vittime di tratta. I trainees devono individuarli, prendersene cura e scoprire chi sono i trafficanti. Le trame sono state sviluppate considerando le principali tendenze dell’attuale fenomeno della tratta degli esseri umani e i recenti metodi operativi delle organizzazioni criminali transnazionali che trafficano le persone lungo le rotte migratorie.

La simulazione prevede un approccio multi-agenzia, che implica un lavoro congiunto di magistratura, forze dell’ordine, ispettori del lavoro, indagini finanziarie, mediatori culturali, fornitori di servizi sociali, autorità di protezione internazionale. Le azioni pianificate prestano attenzione sia all’efficacia delle indagini che delle azioni penali da un lato, sia alla protezione dei diritti umani attraverso un approccio incentrato sulle vittime, dall’altro.

Obiettivo del progetto è affinare e potenziare le tecniche investigative e di soccorso alle vittime. Attraverso questo live simulation training l’Osce vuole anche consolidare la capacità a collaborare da parte di enti diversi in modo da moltiplicare le possibilità di successo contro il fenomeno mondiale del traffico di esseri umani, che è oggi una delle maggiori fonti di reddito delle mafie.

Ciro Oliviero