Più della metà dei cittadini butta via cibo

Più della metà dei cittadini butta via cibo

La Cia-Agricoltori Italiani sottolinea la necessità di capitalizzare i risultati raggiunti durante il lockdown

Il 59 per cento degli italiani spreca ancora troppo cibo. Un dato ancora troppo alto che è necessario sottolineare in occasione della prima Giornata internazionale della Consapevolezza sugli Sprechi e le Perdite Alimentari promossa dall’Onu. La giornata è stata istituita alla fine del 2019 dall’Assemblea delle Nazioni Unite, che l’ha fissata al 29 settembre di ogni anno per sensibilizzare i cittadini e i governi del pianeta sullo spreco di cibo e le sue possibili soluzioni.

Sebbene i media sottolineino la riduzione del 41 per cento come un successo, va comunque ribadito che più della metà dei cittadini butta via cibo. «E’ arrivato il momento di capitalizzare i risultati raggiunti durante il lockdown, puntando su quel 41 per cento degli italiani che ha ridotto lo Spreco di cibo, senza dimenticare le risorse stanziate dal governo negli ultimi mesi proprio per il recupero delle eccedenze e gli aiuti alimentari», afferma in una nota la Cia-Agricoltori Italiani, in occasione della Giornata internazionale.

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«Oggi più che mai lo spreco alimentare ha un peso, non solo economico ma anche sostanziale se ci riferiamo al comparto agroalimentare, che non può più essere sostenuto. Se solo andiamo indietro con la memoria di pochi mesi, a inizio lockdown», commenta la senatrice e capogruppo M5S in commissione Agricoltura Gisella Naturale. «Proprio in quel periodo, abbiamo apprezzato il valore della nostra farina, olio, frutta, ortaggi, salumi. Tutto il comparto ha dimostrato una resilienza fuori dal comune nonostante una pandemia in corso. Sensibilizzare al rispetto delle risorse, di qualunque tipo esse siano, significa condividere l’amore per il creato», conclude la senatrice.

«L’auspicio – si legge ancora nella nota della Cia – è che l’iniziativa contribuisca a tracciare un percorso puntuale verso gli Obiettivi dell’Agenda 2030 grazie anche agli input del Green Deal Ue. Le buone pratiche indotte dal lockdown alla vita domestica sono state infatti un’occasione importante contro lo Spreco di cibo, incoraggiando lo sviluppo sostenibile». Secondo la Cia occorre una svolta anche a livello europeo, tenuto conto che ogni anno il 14 per cento della produzione globale di cibo non raggiunge gli scaffali con perdite di 400 miliardi di dollari l’anno.

Stefano Malla

Redazione
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