Persone con disabilità in appartamenti sgomberati

Persone con disabilità in appartamenti sgomberati

Il progetto rientra in quelli presentati nell’ambito del Pnrr, e ha ottenuto un finanziamento di 715mila euro

Aumentare l’autonomia delle persone con disabilità, fornendo servizi sociali e sanitari di comunità e domiciliari. Favorire inoltre l’accesso al mondo del lavoro, anche attraverso la tecnologia informatica. Insomma, la vita indipendente. Questi i principali obiettivi del progetto del Comune di San Giorgio a Cremano che prevede la realizzazione di due gruppi appartamento per persone con disabilità. Un progetto che rientra in quelli presentati nell’ambito del Pnrr, e che ha ottenuto un finanziamento di 715mila euro, e rientra nella Missione 5 del Piano di ripresa e resilienza.

Il progetto unisce il sostegno alle fasce deboli e la cultura della legalità. I cittadini non autosufficienti saranno infatti ospitati in due appartamenti all’interno del Parco Bacci, in via Gramsci, sgomberati dall’ente a causa di comportamenti illegittimi da parte degli inquilini. Ognuno degli appartamenti potrà ospitare fino a 6 persone con disabilità. Per ognuno degli utenti sarà stilato un piano personalizzato. Dalla socialità all’abitazione al lavoro, come previsto dai principi della vita indipendente delle persone con disabilità.

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I servizi di assistenza domiciliare saranno a carico dall’Ambito sociale N28 (che comprende anche San Sebastiano alVesuvio). Saranno messi in campo interventi di telemedicina e di tecnologie di vita attiva assistita. Un supporto a 360 gradi, per consentire a cittadini con disabilità e vulnerabili di raggiungere una maggiore qualità della vita ed una crescente autonomia. Il sindaco di San Giorgio a Cremano, Giorgio Zinno, evidenzia che quello in provincia di Napoli è uno dei primi comuni ad aver ricevuto l’intero finanziamento su questa partita.

«Ora espleteremo con la massima rapidità tutte le attività per la realizzazione di questo intervento progettuale che avrà ricadute importanti sul nostro territorio. Esso offre infatti azioni innovative, ma soprattutto alleggerisce i carichi di lavoro delle famiglie che assistono persone con disabilità, su cui spesso ricade tutto il peso della cura, generando nuovo welfare conciliativo e nuove speranze di autonomia», ha detto Zinno.

@dalsociale24

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