Perifelicittà, tablet a bambini svantaggiati

Perifelicittà, tablet a bambini svantaggiati

I dispositivi tecnologici sono stati consegnati a studenti non in possesso di dispositivi per seguire la dad

I bambini sono tra quelli che stanno pagando maggiormente le restrizioni dovute all’emergenza da Covid-19. Non hanno spazi di aggregazione, di socialità. Ed anche la scuola in presenza gli è stata impedita. L’Italia è stato il Paese che per primo e più a lungo ha chiuso le scuole. Ancora oggi, infatti, gli studenti italiani di ogni ordine e grado sono costretti alla didattica a distanza. Ma non tutti possono permettersela. Il divario digitale è ampio, soprattutto in alcune aree del Paese. Le difficoltà delle famiglie, spesso dovute alle conseguenze della pandemia, non permettono l’acquisto di dispositivi tecnologici per seguire la dad.

Sono molte le esperienze di sostegno della didattica a distanza attraverso l’acquisto di tablet o pc per gli studenti meno abbienti. Da Napoli a Camposano, per citare due esempi in Campania. Sempre in provincia di Napoli nei giorni scorsi sono stati consegnati 6 tablet ad altrettante famiglie in difficoltà di San Giorgio a Cremano, nell’ambito del progetto educativo Perifelicittà, destinato ai minori appartenenti alle fasce svantaggiate. Un progetto, grazie al quale è stato dato sostegno, ogni anno, a 15 ragazzi appartenenti alle scuole primarie e secondarie di primo grado, tra i 5 e i 14 anni, con l’obiettivo di integrare i bambini appartenenti a famiglie svantaggiate. L’amministrazione aveva già consegnato oltre 300 agli istituti comprensivi della città, assegnati in comodato d’uso agli alunni che ne avevano necessità.

Alla consegna dei tablet erano presenti il dirigente scolastico Enzo De Rosa, il dirigente alle Politiche sociali del Comune di San Giorgio a Cremano Michele Ippolito, il presidente della cooperativa Bambù Giovanpaolo Gaudino. Quest’ultimo ha evidenziato che «cercare di eliminare il divario digitale è un obiettivo che ci siamo prefissi sin dall’inizio della pandemia. Un lavoro arduo, date le difficoltà di centinaia di famiglie, ma azioni come quella di San Giorgio a Cremano sono un primo passo verso quell’obiettivo. Azioni che prevediamo di replicare anche in altri territori».

«Abbiamo l’obbligo di assicurare a tutti gli stessi diritti e di garantire ai nostri bambini integrazione e partecipazione. Lo facciamo da sempre, in quanto questi principi sono tra le nostre priorità. Continuiamo infatti a destinare risorse e a far convergere progetti educativi e di sostegno verso quei soggetti  che necessitano di maggiore attenzione e vicinanza. Solo così annulleremo le distanze sociali e creeremo una comunità sempre più giusta», ha detto il sindaco di San Giorgio a Cremano Giorgio Zinno.

@dalsociale24

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