Liberare Ponticelli dalla camorra

Liberare Ponticelli dalla camorra

L’ennesimo attentato dinamitardo è avvenuto a 50 metri da dove sorge il monumento per le vittime innocenti dell’agguato del 11 novembre del 1989

Lo scorso maggio il quartiere napoletano di Ponticelli è stato al centro del dibattito pubblico per fatti legati alla cronaca. Per questioni di camorra. Tre bombe fatte esplodere nel giro di quattro giorni. A Napoli est il coprifuoco non lo impongono le norme anticontagio del governo. Lo impone la camorra, che con le sue azioni criminali. Per alcuni mesi le famiglie criminali hanno lavorato sotto traccia. Ieri sono tornate a far sentire la propria voce. Quella dell’arroganza. In serata un ordigno è esploso nel cortile di un condominio in via Piscettaro contro l’abitazione di un esponente del clan De Micco.

La deflagrazione ha infranto i vetri anche di un’altra abitazione ed alcune schegge hanno colpito una mamma e un bambino. Le realtà che compongono il comitato Disarmiamo Ponticelli si dicono preoccupate. Napoli est continua ad essere un campo di battaglia. L’ennesimo attentato dinamitardo è avvenuto a 50 metri da dove sorge il monumento per le vittime innocenti dell’agguato del 11 novembre del 1989 quando una paranza di killer fece fuoco all’esterno del bar gelateria Sayonara.

«Denunciamo fortemente quanto avvenuto. Non è possibile che la città debba subire questi attentati che da camorristici diventano terroristici. Come realtà sociali ci sentiamo coesi con forze dell’ordine ed istituzioni locali in questa battaglia che non deve essere solo di sicurezza ma anche di cultura ed educazione», ha detto Pasquale Leone del locale presidio di Libera.

@dalsociale24

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