Occorrono i dpi per lavoratori coop sociali

Occorrono i dpi per lavoratori coop sociali

Le richieste dell’Alleanza delle Cooperative Sociali al governo

Le cooperative sociali erano state tra le prime a lanciare l’allarme per il lavoro degli operatori sociali e socio sanitari durante l’emergenza. L’allarme venne poi lanciato dalle centrali cooperative di Lombardia e Toscana. Con l’estensione della zona protetta all’intero Paese anche quelle di altri territori avevano chiesto chiarimenti alle Regioni. Come in Campania.

La mancanza di dispositivi di protezione individuale accomuna ormai l’intero Paese. Ed è giusto, come sottolinea in una nota l’Alleanza delle Cooperative Sociali, che venga privilegiato il personale sanitario. Le stesse cooperative sociali chiedono però che il governo pensi anche agli oltre 300mila occupati nel settore sociale e socio sanitario. A quanti assistono persone anziane, minori, persone con disabilità, con dipendenze, senza fissa dimora e migranti, che gestiscono le comunità psichiatriche e garantiscono i servizi essenziali alle famiglie. 

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Inoltre, scrivono ancora le coop sociali, «non tutte le persone affette dai sintomi di coronavirus sono ospedalizzate oppure ospedalizzabili e una buona parte di questi pazienti, una volta dimessi, dovranno essere assistiti a domicilio. È impensabile farlo nelle attuali condizioni». La nota prosegue con la richiesta di un piano nazionale «a sostegno dei servizi sociali, sociosanitari ed educativi per combattere oggi la diffusione del virus, ma altresì per far fronte alle ricadute di più lungo periodo».

L’Alleanza delle Cooperative Sociali chiede inoltre di coordinare l’erogazione dei servizi sociali, sociosanitari ed educativi, garantire la sopravvivenza della stessa rete sociale, sociosanitaria ed educativa e dotare il sistema di dispositivi di protezione.

Redazione
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