Nuovo governo per sfide antiche sulla disabilità

Nuovo governo per sfide antiche sulla disabilità

Fish e Fand hanno espresso aspettative per le condizioni di vita di milioni di persone con disabilità e per i loro familiari

Per un parlamento che esce, uno nuovo centra. Con l’elezione ieri del presidente del Senato ed oggi di quello della Camera i passaggi istituzionali principali sono stati completati. Nelle prossime settimane sarà da completare anche il passaggio politico, ovvero la costituzione del nuovo governo. Tra le prime sfide da affrontare c’è quella legate alle tematiche relative la disabilità. Fish e Fand hanno espresso aspettative per le condizioni di vita di milioni di persone con disabilità e per i loro familiari. Sono istanze complesse, drammaticamente presenti in tante quotidianità di cittadini e cittadine che vivono in Italia, ma che ancora non hanno trovato adeguate e strutturali risposte.

Come le due stesse organizzazioni avevano fatto notare la scorsa settimana, il Consiglio dei ministri aveva apportato alcune delle modifiche che le federazioni avevano chiesto al ddl delega sulla non autosufficienza. In particolare gli articoli 3 e 4 del testo, relativi alla promozione dell’autonomia, la prevenzione delle fragilità, l’assistenza e la cura delle persone non autosufficienti e l’assistenza sociale, sanitaria e sociosanitaria per le persone anziane non autosufficienti. Ma su altri punti uno degli ultimi atti del governo Draghi non ha dato seguito alle richieste delle federazioni più rappresentative delle persone con disabilità.

Nei prossimi mesi le sfide saranno tante e sempre più urgenti, come il monitoraggio degli impegni assunti con il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. L’aumento delle pensioni di invalidità, le misure e i servizi per il supporto all’occupazione e al mantenimento del posto di lavoro per le persone con disabilità, sostegno per i caregiver familiari, pari opportunità, sostegni e i servizi per l’abitare, il miglioramento dell’inclusione scolastica. Ed ancora l’accesso ai diritti e alla partecipazione civile, interventi per migliorare la mobilità e l’accessibilità, il diritto alle cure migliori, il contrasto alla discriminazione multipla delle donne con disabilità.

Fish e Fand auspicano la prosecuzione del percorso avviato con il ministero per le Disabilità, costituendo, da subito, un Organismo di Coordinamento, trasversale tra i diversi Ministeri, così come previsto dalla Convenzione Onu sui Diritti delle Persone con Disabilità, disegnandone il ruolo, la struttura, le competenze, rafforzandone le attribuzioni delegate. «È necessario, quindi, avviare da subito un confronto ed un coinvolgimento tra il nuovo Esecutivo e le due Federazioni maggiormente rappresentative delle persone con disabilità e delle loro famiglie, come indicato dall’articolo 4, comma 3 della citata Convenzione Onu sui Diritti delle Persone con Disabilità», si legge nel comunicato.

@dalsociale24

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