Perchè non è andato tutto bene

Perchè non è andato tutto bene

Il libro dei giornalisti Francesco Cirillo e Carlo Porcaro

Un confronto tra due colleghi nato durante la pandemia. Riflessioni comuni legate all’emergenza. Poi la scrittura. Nasce da qui Non è andato tutto bene. Manuale per rialzarsi, il libro dei giornalisti napoletani Francesco Cirillo e Carlo Porcaro. Edito da Castelvecchi nella collana Esc, disponibile in formato e-book, fra pochi giorni sarà anche nelle librerie. Un libro che si muove su due direttrici parallele. Quella legata ai temi sociali e politici, analizzata da Porcaro, e quella sui temi economici ed ambientali, portata avanti da Cirillo.

Un libro che rilegge l’emergenza da Covid-19 con la precisione che contraddistingue gli autori. Anche attraverso interviste e dialoghi con esperti come l’epidemiologo Ernesto Burgio, il ricercatore Duccio Bianchi e l’ex presidente di Legambiente Francesco Ferrante. Il libro delinea il possibile scenario che emergerà nel mondo dopo il Coronavirus. Soprattutto in Italia. L’analisi di Cirillo e Porcaro si riferisce principalmente alle sfide a cui il nostro Paese sarà chiamato a rispondere.

«Il libro è nato nei giorni di fuoco dell’emergenza. Dalla nostra attenzione giornalistica a come le notizie venivano riportate», racconta Francesco Cirillo. «Il fatto che il virus abbia colpito le regioni più ricche, più attente, deve farci riflettere. In realtà non è così, non certo per colpa dei lombardi, ma perché oltre alle questioni fisiologiche del virus ci sono concause sia amministrative che ambientali. La pianura Padania è un’area estremamente inquinata. A questo va aggiunta la gestione manageriale della Lombardia», aggiunge Cirillo.

Nella sua parte del libro Francesco Cirillo cerca di «mettere a sistema la parte economica con l’aspetto ambientale. E’ indubbio che l’impronta antropica abbia provocato solo negli ultimi anni disastri ambientali. Dagli incendi in Australia allo scioglimento dei ghiacciai, ai virus, per restare sui casi più conosciuti. Il fil rouge è il disboscamento. E la consequenziale perdita del proprio habitat per molti animali. Dunque è inevitabile. racconta Cirillo – che si spostino e vengano a contatto con uomo. Abbiamo sentito parlare tutti del salto di specie che ha fatto il virus dal pipistrello all’uomo».

L’Italia è un Paese con diverse aree devastate sul piano ambientale. Francesco Cirillo cita Ostia, Taranto, Porto Marghera, Bagnoli. Per questo, «per uscire dal pantano, è necessario ripensare il sistema Paese. Economia circolare. Chimica verde. Se punti su materie prime seconde ci sono segmenti dell’industria che andranno in sofferenza. Ma abbiamo tutte le capacità tecniche e tecnologiche per investire e creare nuovi posti di lavoro». Un’analisi che va nella direzione tracciata anche dall’Ue con l’European green deal per l’economia verde. Un piano da 1,5 miliardi. «Se pensiamo che nel 2016, fonti del ministero dell’Ambiente, l’Italia ha sovvenzionato aziende inquinanti per 19 miliardi di euro, ci rendiamo conto che dobbiamo cambiare rotta», aggiunge Cirillo.

Dal libro emerge che non è andata bene la gestione politica. Non solo della crisi, ma degli ultimi 40 anni. Soprattutto in Italia. Aspetto che emerge nei capitoli curati da Carlo Porcaro, che si è concentrato sugli aspetti sociali. Attraverso le sue pagine invoca un nuovo welfare, una nuova struttura di solidarietà. Uno Stato che si prenda realmente cura dei più deboli. Non è andato tutto bene prova ad indicare alcune soluzioni praticabili con piccoli e grandi gesti. Vuole anche essere un vademecum per la classe dirigente italiana – sindacati, imprenditori, amministratori locali e nazionali – che sarà chiamata a far rinascere il Paese mettendo in campo una nuova visione del futuro.

Ciro Oliviero

Redazione
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