Il ministero per le disabilità

Il ministero per le disabilità

La replica del presidente di Fish Vincenzo Falabella

Nel passaggio dal primo governo Conte al Conte 2 le associazioni che si occupano di persone con disabilità avevano plaudito alla cancellazione del ministero creato ad hoc. Un dicastero che alle organizzazioni di categoria era stato stretto sin dal primo giorno, in quanto ghettizzante. Lo avevano sottolineato nel corso delle audizioni per la formazione del Conte 2 alcune associazioni come la Fish. La stessa che si è sentita in dovere di replicare all’ex presidente del Consiglio Matteo Renzi a seguito del confronto televisivo di martedì con Matteo Salvini a Porta a Porta.

Nel corso della trasmissione di Bruno vespa il senatore fiorentino aveva dichiarato che in questo governo il ministero per le disabilità non è presente perché le associazioni erano contrarie. Un’affermazione alla quale ha voluto ribattere il presidente della Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap Vincenzo Falabella. La posizione dell’organizzazione era quella che si è verificata, almeno sulla carta. Ovvero che la Presidenza del Consiglio assumesse i compiti di indirizzo e di coordinamento verso i dicasteri e gli enti pubblici.

«Abbiamo ovviamente lasciato a Conte il compito di valutare se debba essere un dipartimento specifico o un’altra struttura ad occuparsi, in modo non ancillare, di disabilità. Abbiamo ribadito – ha sottolineato Falabella – che riteniamo che questo attore dovrebbe essere incardinato nelle più elevate competenze istituzionali, debba disporre di deleghe ampie, forti, chiare e di adeguate risorse; contare su una struttura solida e tecnicamente autorevole e preparata». Lo stesso presidente di Fish ha poi evidenziato che tutto questo al momento non si è ancora verificato.

Redazione
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