L’inchiesta Commodo ha fatto emergere la rete criminale che gestiva il caporalato in provincia di Latina. Tra i sei arrestati anche un sindacalista e un ispettore del lavoro. Già ieri la Cgil di Frosinone e Latina aveva preso posizione scrivendo che «a più riprese hanno cercato di squarciare il velo di omertà che copre questo settore» denunciando le «problematiche legate al sotto salario, alle forme di sfruttamento, al mercimonio dei permessi di soggiorno».

Sulla stessa linea della Cgil provinciale anche l’associazione dei consumatori ad essa collegata. «Ci stiamo impegnando molto per contrastare l’emersione del sommerso sia come lavoro puro, che nel contrasto al caporalato», ci ha detto la presidente di Federconsumatori Frosinone e Latina, Laura Ardia, commentando la vicenda. Dal punto di vista di chi si occupa dei consumatori il caporalato influenza anche il mercato. «Si verifica una mancanza di controlli della qualità del prodotto, dello smaltimento delle risorse impiegate in agricoltura e quindi di inquinamento», aggiunge la Ardia. «Affianchiamo quello che è il lavoro della Cgil perché per il consumatore c’è una ricaduta sulla qualità del prodotto, ma anche una ricaduta negativa per il territorio», ha chiosato la presidente di Federconsumatori Frosinone e Latina