Mascherine, operazioni funebri sono a rischio

Mascherine, operazioni funebri sono a rischio

A segnalarlo è il sindacato degli impresari funebri

Il dpcm dell’11 marzo aveva vietato anche le cerimonie religiose. Di ogni tipo. Compresi i funerali. Non per questo il lavoro delle pompe funebri si è fermato. Loro una degna sepoltura ai defunti devono ugualmente assicurarla. E anche loro devono lavorare muniti di dispositivi di protezione personale. Ma le mascherine iniziano a scarseggiare. A denunciarlo Gennaro Tammaro, delegato campano di Efi.

Anche il sindacato nazionale degli impresari funebri aveva chiesto alla Protezione Civile canali preferenziali di approvvigionamento. «Noi operatori funebri e cimiteriali siamo una delle categorie maggiormente a rischio e senza i dovuti dispositivi l’intero comparto rischia di fermarsi», dice Tammaro. Il delegato campano di Eccellenza Funeraria Italiana aggiunge che gli operatori si erano dotati di mascherine ben prima delle disposizioni del governo per la «sicurezza dei propri lavoratori e della collettività».

Gennaro Tammaro si augura che le richieste dell’Efi siano ascoltate dalla Protezione Civile. «A breve – aggiunge – il rischio serio di una paralisi dei nostri servizi è pericolosamente possibile, e in un periodo di totale incertezza sullo stesso virus è impensabile fermare le operazioni funebri».

Redazione
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