Sono almeno 200 milioni le donne e ragazze che sono state sottoposte a mutilazioni genitali femminili. Uno degli atti di violenza di genere più disumani al mondo. Dato allarmante quello diffuso nella Giornata internazionale per la tolleranza zero verso le mutilazioni genitali femminili.

Questa mattina anche l’Onu ha ribadito il proprio «impegno per porre fine a questa violazione dei diritti umani». Nel comunicato l’Organizzazione delle Nazioni Unite ha sottolineato che «è importante perché le mutilazioni genitali femminili causano conseguenze fisiche, psicologiche e sociali di lungo periodo. Violano i diritti delle donne alla salute sessuale e riproduttiva, all’integrità fisica, alla non discriminazione e alla libertà da trattamenti crudeli e umilianti. Rappresentano anche una violazione dell’etica medica».

IN ITALIA
Sul sito del ministero degli esteri il governo italiano ha ribadito il proprio impegno per l’eradicazione di una «inaccettabile, gravemente lesiva dei diritti e della salute delle donne e delle bambine».

Sulla questione si è espressa, attraverso Twitter, anche la Segretaria generale della Cisl, Annamaria Furlan.

<blockquote class="twitter-tweet" data-lang="it"><p lang="it" dir="ltr">Oltre 200 milioni le donne nel mondo che hanno subito mutilazioni genitali. La <a href="https://twitter.com/CislNazionale?ref_src=twsrc%5Etfw">@CislNazionale</a> dice no ad una barbarie disumana che causa infezioni, malattie, complicanze durante il parto e mette a rischio anche la vita. Una palese violazione dei diritti fondamentali della persona <a href="https://t.co/659XBa8K6q">pic.twitter.com/659XBa8K6q</a></p>— Annamaria Furlan (@FurlanAnnamaria) <a href="https://twitter.com/FurlanAnnamaria/status/1093050298581598208?ref_src=twsrc%5Etfw">6 febbraio 2019</a></blockquote>
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