Sono 120 le convivenze attivate da Refugees Welcome tra il 2016 e il 2018. Di queste 31 sono attualmente in corso. Inoltre 1196 famiglie si sono informate su come accedere al servizio per ospitare a casa propria un rifugiato. Sono poi 3448 i rifugiati in cerca di ospitalità. Questi alcuni dei dati del progetto Refugees Welcome presentati questa mattina presso la sede della stampa estera a Roma. Le linee guida di questo primo rapporto del progetto saranno rese disponibili a tutti per rendere questa esperienza replicabile.

ALTRI DATI. La media delle ospitalità è pari a sette mesi, ma otto delle famiglie che hanno aderito all’iniziativa hanno deciso di prolungare a tempo indeterminato l’accoglienza. Le regioni che hanno accolto di più risultano essere Lazio e Lombardia. Tra le città Roma conta 30 convivenze. Il 30 per cento delle famiglie ha figli, mentre nel 23 per cento dei casi si tratta di coppie senza bambini. Considerevole anche il numero di single che hanno scelto di accogliere attraverso questo progetto, ovvero il 28 per cento. La politica dei porti chiusi dell’attuale governo ha fatto aumentare il numero di iscrizioni alla piattaforma gestita dall’associazione. Solo nei mesi di giugno e luglio sono state 150 le richieste. Novità territoriali per il 2019. Saranno attivati gruppi in Umbria, Campania, Puglia, Calabria.

«Il nostro obiettivo era realizzare un cambiamento culturale rispetto al racconto del fenomeno migratorio. E promuovere l’accoglienza in famiglia abbiamo ritenuto fosse il giusto metodo per contribuire a questo cambiamento. Oggi abbiamo 1196 famiglie iscritte, i numeri non sono oceanici ma significativi, perché continuano a crescere», ha raccontato la vicepresidente di Refugees Welcome Fabiana Musicco.