La storia di Omur per raccontare la giornata internazionale del volontariato

La storia di Omur per raccontare la giornata internazionale del volontariato

La fiaba che ha toccato il cuore di mille bambini nata per regalare un sogno ai bambini dell’Africa

“C’era una volta un muro. Il suo nome era Omur. Il muro separava due case. Chi abitava nella casa lilla non poteva vedere chi abitava nella casa gialla e viceversa. Prima il muro era tutto grigio e spento. Poi i bambini delle due case avevano colorato i suoi mattoncini. Almeno non era più grigio”.

Comincia così la fiaba di Rosa Giordano, scritta per raccontare ai più piccoli l’integrazione, la diversità ed il volontariato.Parole grigie che acquistano i colori della diversità insegnata come ricchezza,una fiaba che arriva diritta al cuore, buttata giù in un giorno in cui la scrittrice, reduce da un viaggio in Burkina Faso pensò di unire nel suo racconto tutti i bimbi del mondo. Giordano scrive per puro volontariato, perché l’intero ricavato vada in beneficenza, nelle casse dell’associazione napoletana Kam Na Ye NeRe, che lavora nei villaggi africani del Burkina.

L’ associazione, il cui significato è “per il benessere dei bambini” quest’anno sarà in scena alla Fiera dei Beni Comuni, promossa dal CSV di Napoli per il 14 e 15 dicembre presso l’Istituto Martuscelli. Per l’occasione Giordano e gli altri associati di Kam organizzano un piccolo laboratorio di lettura di fiabe destinato a bambini dai 6 ai 10 anni.  Venerdì 14 dicembre dalle 10.30 in poi  sarà possibile leggere “Omur – Il muro sognatore” ed aiutare Kam a realizzare i campi estivi di francese ed italiano in Africa.

Carmen Cretoso

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