Inclusione sociale in agricoltura

Inclusione sociale in agricoltura

Cultum Change si occupa dell’inserimento lavorativo dei rifugiati

Corridoi verdi, voucher agricoli, lavoro a chi percepisce un sussidio. Sono queste le tre azioni sulle quali si articola il progetto Cultum Change. Una piattaforma che vuole risolvere la crisi di manodopera nel settore agroalimentare. Si rivolge, infatti, alle aziende agricole e ai piccoli produttori che hanno bisogno di manodopera specializzata in brevissimo tempo e, dall’altra parte ai rifugiati che potranno seguire corsi di formazione per l’inclusione e la crescita professionale. Il progetto è realizzato da Reale Foundation con Confagri.

Al programma di formazione parteciperanno anche Onlus Senior Età della Saggezza, Enapra, Fai-Federazione Apicoltori Italiani, Rete Fattorie Sociali, l’Università di Tor Vergata. Cultum Change si avvale inoltre della collaborazione di Unhcr. Sono molte le aziende che necessitano di manodopera specializzata. La formazione dunque è essenziale in questa fase.

Cultum Change permette inoltre ai rifugiati di «costruire percorsi di inserimento lavorativo di qualità grazie a moduli di formazione e-learning, processi di job coaching e accompagnamento personalizzati, anche dopo il termine del contratto stagionale», come evidenzia il segretario di Onlus Senior – L’Età della Saggezza, Angelo Santori. «L’accesso a questi percorsi formativi in ambito agricolo rappresenta per le persone rifugiate un’occasione preziosa per migliorare e riqualificare le proprie competenze, accrescendo le opportunità di inserimento lavorativo dignitoso e lontano da dinamiche di intermediazione illecita e sfruttamento», ha dettola rappresentante di Unhcr Italia, Chiara Cardoletti.

@dalsociale24

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