Il modello de Il Tulipano arriva all’ONU

Il modello de Il Tulipano arriva all’ONU

Un’esperienza concreta di welfare culturale e sostenibile, che intreccia inclusione, lavoro e cura dell’ambiente

Dall’8 al 12 giugno 2025 il ministro per le disabilità Alessandra Locatelli è alla diciottesima Conferenza annuale degli Stati parte della Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità a New York. Con lei diversi rappresentanti del terzo settore, che racconteranno la propria esperienza. Tra questi la cooperativa sociale Il Tulipano. Un’esperienza concreta di welfare culturale e sostenibile, che intreccia inclusione, lavoro e cura dell’ambiente. «Oggi il nostro è diventato un vero e proprio modello: un circolo virtuoso dove archeologia e natura si intrecciano, generando benessere sociale e ambientale», ha sottolineato il presidente della cooperativa, Giovanni Minnucci.

Il progetto che ha portato Il Tulipano fino alla sede dell’ONU si chiama Parvula Domus. Una vera e propria fattoria culturale e sociale, situata nell’anello extra moenia del Parco Archeologico di Pompei, dove giovani con autismo e disabilità cognitiva sperimentano percorsi di autonomia e inserimento lavorativo. Qui i ragazzi si prendono cura degli orti sociali, coltivano frutta e verdura, gestiscono un alveare per attività di apicoltura didattica, producono confetture e marmellate, e accolgono scuole e associazioni con proposte di educazione ambientale e alla biodiversità. Un luogo che coniuga accessibilità, apprendimento e bellezza, dove le fragilità vengono accolte e trasformate in valore.

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«Il nostro obiettivo è creare percorsi di vita reali in cui le persone con autismo possano diventare autonome, non solo socialmente ma anche professionalmente. Offriamo opportunità concrete ai nostri giovani, valorizzando le loro competenze in un contesto straordinario come Pompei, il parco archeologico più famoso al mondo», ha aggiunto Minucci.

Un modello di welfare culturale da raccontare al mondo
L’esperienza de Il Tulipano rappresenta un modello di riferimento per chi lavora sull’inclusione attiva, in particolare nei contesti culturali e naturali. Un modello di sviluppo sostenibile che mette al centro la persona, la bellezza e la cura dei beni comuni. Con questo progetto il Parco Archeologico di Pompei diventa «un luogo di fragilità che accoglie persone fragili, le quali a loro volta se ne prendono cura, generando valore e bellezza», come lo ha definito il presidente della cooperativa.

@dalsociale24

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