Si celebra oggi la 74esima Giornata della memoria. La memoria delle vittime della Shoah. Dello sterminio del nazifascismo. Di uno dei periodi più bui della storia del mondo.

La scelta del 27 gennaio fu presa dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite il 1 novembre 2005. La scelta ricadde su quel giorno, nel quale, nel 1945, le truppe dell’Armata Rossa, impegnate nella offensiva Vistola-Oder in direzione della Germania, liberarono il campo di concentramento di Auschwitz. Quel giorno le truppe alleate non trovarono la maggior parte dei prigionieri sani, portati via dieci giorni prima dai nazisti che battevano in ritirata.

Non bisogna dimenticare quello che la storia ha scritto. Abbiamo il dovere della memoria. Il dovere di ricordare per poter raccontare quello che il nostro Paese da una parte ha contribuito a generare e dall’altra ha subito. A ricordarlo anche il messaggio di due giorni fa del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.

L’Italia ricorda questo triste anniversario attraverso diversi appuntamenti che si articolano lungo tutto lo stivale. Incontri, mostre, commemorazioni. A tenere assieme tutti gli appuntamenti la necessità di «rimanere vigili e attenti di fronte all’odio e alle discriminazioni di ogni natura, da rigettare in ogni loro forma», come ha ricordato il presidente dell’Associazione Nazionale Magistrati, Francesco Minisci, accompagnando un gruppo di studenti nella loro visita ad Auschwitz.