Nella notte tra domenica e lunedì tre pizzerie di Frattamaggiore sono state oggetto di colpi di pistola. Vetrine e saracinesche portano ancora i segni di quell’agguato. Secondo le ricostruzioni potrebbe trattarsi di una ritorsione contro chi non ha voluto pagare il pizzo ai clan della cittadina a nord di Napoli. Anima & Pizza di corso Durante, Palapizza di via Vittoria, Sapureat di via Vittorio Emanuele III. Queste le pizzerie colpite. Tutto poche ore dopo che dal palco di piazza del Plebiscito a Napoli il fondatore di Libera, don Luigi Ciotti, aveva ammonito le mafie e chiesto alle istituzioni di fare la propria parte.

Poche ore prima un altro episodio intimidatorio si era verificato nella vicina Caivano ai danni di don Maurizio Patriciello, già destinatario di minacce ed avvertimenti nelle settimane precedenti. Lunedì pomeriggio, alla presenza del presidente del M5S Giuseppe Conte e di decine di cittadini, una donna aveva detto a don Maurizio di misurare le parole se non voleva che accadesse più niente. Ed ancora, pochi giorni prima, il comandante della Polizia locale di Arzano, Biagio Chiariello, era stato minacciato di morte attraverso l’affissione di manifesti funebri che ne annunciavano la dipartita. Proprio ieri i responsabili sono stati fermati.

Napoli nord affronta un momento difficile. I casi di intimidazioni sono innumerevoli. Vanno oltre quelli citati. Per questo è necessario restare uniti. Fare rete sui territori. Come provano a fare cittadini, società civile, istituzioni sane. Come raccontano i manifesti anonimi apparsi a Frattamaggiore 24 ore fa fuori la camorra dalla nostra terra. Un messaggio che il comitato di liberazione dalla camorra dell’area nord ribadisce nella manifestazione organizzata per venerdì mattina a Frattamaggiore. Alle 10 ci sarà un passeggiata per le strade colpite dagli spari della camorra con soste vicino le pizzerie interessate. Dalle 11 alle 12 i pizzaioli frattesi sforneranno pizze a portafoglio che saranno offerte alla popolazione.

@ciro_oliviero