Mettete in agenda la solidarietà

Mettete in agenda la solidarietà

Solidarietà la parola chiave, alla quale si aggiungono welfare, occupazione, cultura, prevenzione ambientale, cura della persona

I temi sociali latitano un po’ in questa campagna elettorale. Nonostante tra i candidati alle prossime Politiche ci siano molti esponenti della società civile, del terzo settore, dell’associazionismo. Non sono in primo piano nei programmi. Lo abbiamo visto con le carceri, poi con la violenza di genere. Ed ancora con i senza fissa dimora. Ma, come accennato sopra, sono i temi sociali in generale a mancare. Per questo, il Forum Terzo Settore ha presentato stamattina alle forze politiche le proprie richieste programmatiche. L’associazione che racchiude la maggior parte degli enti del terzo settore ha chiesto impegno concreto per la riduzione delle disuguaglianze socio-economiche e la realizzazione di una società coesa.

«Non possiamo più non avere una legge sulla cittadinanza rispetto agli stranieri, soprattutto se minori», ha detto la Portavoce del Forum, Vanessa Pallucchi. Questo uno dei punti principali sui quali si sofferma il documento presentato dal Forum. Per l’ente è necessario favorire un accesso effettivo alla cittadinanza, «superando le discrezionalità e definendo in maniera più precisa le condizioni di accesso, garantendo il diritto soggettivo». Accanto a questo bisogna favorire l’emersione dei cittadini stranieri irregolarmente presenti sul territorio e incentivare i rimpatri volontari attraverso premialità per il rientro regolare. Rivedendo quanto previsto dall’attuale normativa vigente, ovvero i cosiddetti decreti Salvini.

Sul conflitto in Ucraina il Forum del Terzo Settore è categorico: lavorare per l’immediato cessate il fuoco. Per la Pallucchi la solidarietà deve essere declinata come «leva del processo di cambiamento e di sviluppo». Inoltre «le fragilità non vanno considerate una tassa da pagare ma come leve su cui costruire discontinuità». Su questo punto il Forum chiede che il prossimo governo lavori alla costruzione di un modello di welfare che punti e sostenga le opportunità presenti sui territori, crei nuova occupazione incentrata su innovazione, cultura, prevenzione ambientale e cura della persona.

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Sul piano sanitario viene chiesto un finanziamento strutturale dei livelli essenziali delle prestazioni sociali e la loro omogenizzazione territoriale. L’incremento delle risorse per l’attuazione del piano sulla non autosufficienza, la promulgazione di una legge delega sulla non autosufficienza, come previsto nel Pnrr, il riconoscimento per legge dei caregiver. La promuovere una reale integrazione socio-sanitaria, attraverso le case della comunità previste nel Pnrr, il budget di salute e filiere integrate di servizi e di soggetti anche di terzo settore a livello territoriale.

@dalsociale24

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