Femminicidi, protocollo per orfani speciali

Femminicidi, protocollo per orfani speciali

Sono oltre 2mila gli orfani di femminicidio in Italia. Nei Paesi dell’Unione Europea sono circa 79mila. Bambini e adolescenti che hanno vissuto situazioni in cui spesso il femminicidio è solo l’epilogo di violenze ripetute. Per supportare questi bambini nel febbraio dello scorso anno è partito il progetto Respiro. Dopo il protocollo con il Garante dei detenuti

Sono oltre 2mila gli orfani di femminicidio in Italia. Nei Paesi dell’Unione Europea sono circa 79mila. Bambini e adolescenti che hanno vissuto situazioni in cui spesso il femminicidio è solo l’epilogo di violenze ripetute. Per supportare questi bambini nel febbraio dello scorso anno è partito il progetto Respiro. Dopo il protocollo con il Garante dei detenuti della Campania, Samuele Ciambriello, la coop Irene 95, capofila del progetto, ha firmato un accordo anche con la Regione Campania. Un protocollo per la promozione di azioni in favore dei figli di vittime di crimini domestici.

Con il supporto della Regione, nei prossimi mesi saranno realizzate azioni territoriali di presa in carico dei figli delle vittime di femminicidio. Ma anche attività di supporto, sostegno, prevenzione, protezione e mappatura. Un protocollo che, secondo l’assessore alle Politiche sociali della Regione Campania Lucia Fortini sarà «d’aiuto agli ambiti territoriali perché tante volte gli ambiti non hanno a disposizione delle professionalità adeguate per affrontare situazioni molto critiche e particolarmente complesse. Alcune volte gli ambiti territoriali hanno bisogno di una sorta di copertura, in questo caso offerta dalla Regione Campania, per sapere che lo strumento che stanno utilizzando è quello giusto».

Attraverso questo ulteriore passo il progetto Respiro intende promuovere un modello di intervento e di cura che possa garantire una risposta efficace per questi minori. Come ha sottolineato il presidente di Irene 95, Fedele Salvatore «riusciamo a costruire sinergie interistituzionali per un problema molto complesso che ha bisogno di risposte altrettanto complesse. Adesso il primo passo sarà una comunicazione a tutti gli ambiti sociali della regione perché siano allertati su questo tema e possono usufruire di una bella risorsa quale è l’equipe del progetto Respiro». Il prossimo passo sarà provare a scrivere delle linee guida condivise sugli orfani speciali e sulle procedure condivise in emergenza.

@dalsociale24

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