La manovra di Bilancio giallorossa sarà coperta di emendamenti. Come prevedibile. Tra questi ne è stato presentato uno in commissione Finanze alla Camera al dl Fisco. La proposta prevede che “ai prodotti sanitari e igienici femminili, quali tamponi interni, assorbenti igienici esterni, coppe e spugne mestruali, si applica l’aliquota del 10 per cento dell’imposta sul valore aggiunto (iva)”. Oggi la tassazione è al 22 per cento.

Prima firmataria dell’emendamento Laura Boldrini. La parlamentare del Pd sottolinea però che si tratta di un emendamento bipartisan presentato assieme ad «altre 32 deputate di vari gruppi politici, sia di maggioranza che di opposizione, ho sottoscritto un emendamento al decreto fiscale che riduce dal 22 al 10% l’iva sui prodotti sanitari e igienici femminili perché non sono beni di lusso ma una necessità».

Dopo le presentazione dell’emendamento siamo andati fuori da un supermercato napoletano a chiedere ad alcune donne cosa pensassero della proposta. Angela, 37 anni, dice che «trovo assurdo che ci sia anche solo bisogno di parlarne da quanto è evidente che gli assorbenti siano una necessità e non un lusso». Anna, 32 anni, dice che «sono anni che sentiamo parlare della riduzione dell’iva sui prodotti sanitari e igienici femminili, ma ogni volta questa proposta si arena. Speriamo sia la volta buona. Sarebbe una decisione di buon senso».

Claudia, 25 anni, sottolinea che «anche la scelta del tipo di assorbente da utilizzare non è un vezzo, ma dovrebbe essere una scelta in base alla comodità, alle attività che si fanno, penso alle sportive ad esempio, alla conformazione fisica, a problematiche mediche. E invece molto spesso è una scelta dovuta a fattori economici: si compra quello più economico e non quello che fa sentire maggiormente a proprio agio».

Stefano Malla