Duro colpo alla ‘ndrangheta

Duro colpo alla ‘ndrangheta

L’intervento di Giulia Di Girolamo

Con 16 arresti e 76 indagati l’operazione Grimilde è seconda per numeri ed affari illeciti solo all’inchiesta che ha portato al processo Aemilia. Una grossa operazione e un duro colpo inflitti alla ‘ndrangheta emiliana. Nonostante i grandi numeri del precedente processo a quattro anni di stanza dallo stesso Grimilde «testimonia – ha detto al consigliere comunale di Bologna, Giulia Di Girolamo – come la consorteria criminale ‘ndranghetista nel nostro territorio sia sempre più sofisticata e insidiosa e ha saputo ben presto riorganizzarsi e proseguire i propri affari milionari».

Nel suo intervento in consiglio comunale la consigliera delegata alla Legalità ha ricordato anche le parole del procuratore capo Giuseppe Amato che aveva definito Aemilia punto di partenza nella lotta alla ‘ndrangheta nella regione. La Di Girolamo ha sottolineato che «le azioni di contrasto debbano avvenire necessariamente su due fronti: quello economico e quello culturale, reprimendo i caratteri intimidatori propri delle mafie».

Vari i reati contestati ai soggetti coinvolti nell’inchiesta. Dalla corruzione all’estorsione. Dalla violenza privata all’intestazione fittizia di immobili, società e conti correnti. Fino alla gestione di locali pubblici tra Reggio Emilia e Parma. Il miglior modo, quest’ultimo, per riciclare il denaro frutto delle altre attività illecite.

Epicentro dell’operazione è stato il Comune di Brescello, già sciolto per infoiltrazione mafiosa nel 2015 e considerato dagli inquirenti roccaforte emiliana della famiglia ‘ndranghetista Grande Aracri. Ma la ‘ndrangheta in Emilia non è stata sconfitta. Come ha sottolineato la consigliera Giulia Di Girolamo «i tentacoli della ‘ndrangheta sono ancora purtroppo ben saldi nella nostra Regione, una regione che ha sempre fatto gola alle mafie, non solo alla ‘ndrangheta, ma di certo non siamo stati a guardare. La Regione Emilia Romagna in questi anni ha messo a punto diverse iniziative politiche e amministrative molto importanti nel contrasto alla criminalità organizzata». Dalla costituzione come parte civile nel processo Aemilia alla stipula del protocollo per la gestione dei beni sequestrati e confiscati promosso dal Tribunale di Bologna.

Redazione
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