«Le leggi devono promuovere la giustizia sociale e non la discriminazione». Una posizione chiara e non banale, quella presa da don Luigi Ciotti al congresso Fnsi. Il presidente di Libera ha aggiunto che «la democrazia plebiscitaria rischia di diventare la via all’ingiustizia».

Il fondatore del Gruppo Abele ha parlato anche del ruolo chiave che hanno oggi i social, sottolineando che sono «uno strumento formidabile di consenso, quindi di potere, su cui si sono buttati i politici più scarsi e spregiudicati, per raggiungere un rapporto diretto, riducendo le persone a fan, scavalcando i tempi e i modi della democrazia».

Nel corso del congresso nazionale della federazione della stampa a Levico Terme, in Trentino, il segretario della Fnsi, Raffaele Lorusso, ha sottolineato che a differenza del precedente governo questo non ha voluto nemmeno incontrare le associazioni di categoria. Auspicando un confronto con il sottosegretario Crimi, Lorusso ha detto che «c’è da fare anche confronto con editori. I poligrafici ci hanno messo otto anni, noi speriamo di fare un po’ prima. Se però l’innovazione deve significare maggiore precarietà e appalti esterni, non ci stiamo».



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