Disabilità, evitare nuovo caso Genova

Disabilità, evitare nuovo caso Genova

Per migliorare il sistema di accoglienza, i ministeri del Turismo e delle Disabilità hanno presentato un decreto per accedere alla Legge di Bilancio. Cresce il numero di operatori turistici cercano che cercando di rendere le strutture ricettive accessibili. Ma accanto alle strutture è necessario rendere accessibili anche i mezzi di trasporto. Il caso del treno

Per migliorare il sistema di accoglienza, i ministeri del Turismo e delle Disabilità hanno presentato un decreto per accedere alla Legge di Bilancio. Cresce il numero di operatori turistici cercano che cercando di rendere le strutture ricettive accessibili. Ma accanto alle strutture è necessario rendere accessibili anche i mezzi di trasporto. Il caso del treno regionale 3075 Albenga-Milano è ancora fresco nella memoria di tutti quelli che leggono un sito o guardano un telegiornale. Situazioni come quella che si è verificata alla stazione di Genova Piazza Principe non devono ripetersi. Oltre al buon senso ad evidenziarlo è stato il ministro per le Disabilità, Erika Stefani.

Gli uffici del ministero delle Infrastrutture e della Mobilità sostenibili «hanno già avviato specifici incontri con le strutture di Trenitalia ed Rfi per individuare soluzioni di tipo organizzativo maggiormente atte a prevenire il ripetersi di accadimenti simili», ha detto la Stefani. Sulla questione sono state presentate due interrogazioni nel Consiglio regionale della Liguria da Gianni Pastorino (Linea Condivisa) e Luca Garibaldi (Pd-Articolo Uno). Appena due giorni fa il caso è stato ricostruito in commissione Trasporti alla Camera dal viceministro delle Infrastrutture, Alessandro Morelli.

Il caso Genova ha però riacceso un dibattito nazionale. Quello relativo all’accessibilità dei mezzi di trasporto. Soprattutto per quel che concerne i trasporti regionali. «Ancora ad oggi, soprattutto molti treni regionali, anche in Campania sono inaccessibili alle persone con disabilità. Stesso discorso vale per gli autobus e, in parte, anche per le stazioni», sottolinea il presidente di Fish Campania, Daniele Romano. «Non abbiamo una visione di inclusione a trecentosessanta grade. Accade che abbiamo mezzi vecchi, stazione vecchie. Neanche le pensiline degli autobus sono accessibili. Se pensiamo alla città di Caserta, nessun bus è accessibile alle persone con disabilità. Il problema è che le aziende non mettono in campo servizi adeguati», conclude Romano.

@dalsociale24

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