Ddl Zan e misure di inclusione

Ddl Zan e misure di inclusione

Il disegno di legge prevede sanzioni alle discriminazioni relative all’identità di genere, al sesso, all’orientamento sessuale, alla disabilità

L’errore più comune che si fa quando si parla del ddl Zan è dire che sia una legge contro l’omofobia. Niente di più sbagliato. Il disegno di legge prevede sanzioni alle discriminazioni relative all’identità di genere, al sesso, all’orientamento sessuale, alla disabilità. E inasprisce le discriminazioni per etnia, razza, religione già previste dalla legge Mancino. Dunque è anche contro l’omofobia e contro i reati di genere, ma non solo. Uno degli aspetti meno affrontati riguarda la disabilità. Le persone con disabilità sono ugualmente esposte a insulti e disprezzo che si traducono spesso in comportamenti discriminatori originati da pregiudizi e stereotipi.

Sono diverse le tipologie di maltrattamento delle persone con disabilità. Il dossier “L’odio contro le persone disabili” pubblicato dall’Osservatorio per la sicurezza contro gli atti discriminatori nel gennaio 2021 ne elenca molti. Spesso si tratta di discriminazioni multiple. Un campanello d’allarme era stato lanciato già nel 2017 la commissione parlamentare Joe Cox contro i crimini d’odio. Per la Fish servono una legge contro i crimini d’odio e una strategia per il contrasto alle discriminazioni verso le persone con disabilità. E questa legge è il ddl Zan. Serve, inoltre, il riconoscimento reale delle pari opportunità e dei diritti delle persone con disabilità.

Sulla stessa lunghezza d’onda Graziano Rossi, editore del giornale online Ghigliottina.info ed affetto da distrofia muscolare di Becker. «Il ddl Zan – ha detto – va approvato al più presto ed è un bene che sia stata inserita anche una parte sull’abilismo, perché le azioni discriminatorie che colpiscono chi è disabile spesso fanno parte della dialettica comune, in particolare in ambito sociale e lavorativo. Basti pensare a quante malattie, anche “invisibili” gli occhi, fanno sì che odio verbale o peggio abbiano conseguenze traumatiche a livello psicologico o addirittura fisiche. Ma questo disegno di legge e le relative sanzioni devono necessariamente essere un passaggio, perché è grazie a una vera educazione per il rispetto dell’altro che potremo vivere in una società fatta non solo di inclusione ma soprattutto di uguaglianza», ha concluso Rossi.

@dalsociale24

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