L’11 e 12 novembre il teatro comunale di Trnava, in Slovacchia, ha ospitato la prima conferenza internazionale Contro tutte le mafie in Slovacchia. Una due giorni alla quale sono intervenuti, tra gli altri, il procuratore nazionale antimafia Federico Cafiero de Raho, il presidente di Libera, don Luigi Ciotti, la giornalista del Tg1, Maria Grazia Mazzola. De Raho ha espresso apprezzamento per il lavoro investigativo che ha portato alla scoperto degli assassini del giornalista Ján Kuciak e della fidanzata Martina Kušnírová. Al contempo ha espresso rammarico per la scelta della polizia di sciogliere quella squadra.

«Il peggior nemico delle mafie è la stampa, che rende pubblico ciò che è coperto. C’è sempre più una condivisione – ha detto De Raho – che arriva al punto da individuare un’unica figura, come il procuratore europeo per poter contrastare alcuni reati. Oggi parliamo delle frodi comunitarie. Un domani potrebbe allargarsi al terrorismo, ma anche al settore dell’antimafia». Nel corso del suo intervento il procuratore ha sottolineato la necessità di creare una Procura Antimafia europea. A sostenere la sua posizione diversi giornalisti e inquirenti.

La notizia, passata in secondo piano sui media italiani, è stata rilanciata nella plenaria del parlamento europeo dal deputato Dino Giarrusso. L’esponente del M5S ha detto che «fra i tanti muri da abbattere in Europa c’è quello che soffoca l’autentica libertà di stampa. Violenze psicologiche, economiche e fisiche, in una scia di sangue che conta martiri come Giovanni Spampinato, Peppino Impastato, Mario Francese, Pippo Fava, Giancarlo Siani, e più recentemente Jan Kuciak e Daphne Caruana Galizia. Le loro inchieste erano utili al popolo ma scomode per la criminalità organizzata, che li ha uccisi per questo. È un orrore inaccettabile».