Coronavirus, no a frontiere per prodotti sanitari

Coronavirus, no a frontiere per prodotti sanitari

I deputati europei chiedono maggiore solidarietà tra i Paesi

Maggiore solidarietà tra i Paesi membri dell’Ue per fronteggiare l’emergenza sanitaria. Nei giorni scorsi era stata l’Italia a chiederlo. Ora a chiederlo sono i 687 deputati europei che hanno partecipato alla prima votazione speciale della plenaria per le misure urgenti sul Covid-19. I deputati hanno chiesto di mantenere aperte le frontiere interne all’Unione per consentire la consegna di attrezzature mediche e di beni.

David Sassoli ha sottolineato che il Parlamento non cesserà di funzionare «perché è solo così che possiamo rendere un servizio alle persone, alle nostre comunità ed al personale sanitario che si sta sacrificando nelle corsie dei nostri ospedali in tutta l’Europa». Un plauso all’instancabile lavoro dei sanitari lo ha fatto anche il deputato spagnolo del Ppe Esteban Gonzáles Pons. Mentre di unità ha parlato la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen.

I deputati presenti, in parte in aula, in parte collegati da casa, hanno votato il primo pacchetto di misure urgenti proposte dalla Commissione per aiutare gli Stati membri ad affrontare l’emergenza sanitaria da Coronavirus. E proprio su questo punto il deputato francese di Renew, Dominique Riquet, ha sottolineato che «se l’Europa si basa sulla solidarietà economica e monetaria, la solidarietà sanitaria è ancora più necessaria».

Redazione
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