Le cooperative di comunità

Le cooperative di comunità

Il convegno questa mattina nella sede di Emil Banca a Bologna

Possono creare occupazione e ridistribuire la ricchezza in quei territori dove nessuno va più ad investire. Le cooperative di comunità sono la nuova frontiere dell’imprenditoria per i borghi in via di spopolamento e per le periferie delle grandi città. Il lavoro portato avanti da queste organizzazioni di cittadini può salvaguardare le reti sociali ed economiche di interi paesi dell’Emilia-Romagna.

A sostenere le cooperative di comunità emiliane le banche di credito cooperativo. L’argomento è stato affrontato nel convegno “Comunità intraprendenti. Percorsi di innovazione sociale per lo sviluppo locale” tenutosi questa mattina alla sala Marconi di Emil Banca, a Bologna. All’appuntamento, che ha concluso un percorso formativo sulla cooperazione comunitaria promosso da Confcooperative Emilia Romagna ed Emil Banca, ha preso parte, tra gli altri, il presidente di Confcooperative Maurizio Gardini.

Nel suo intervento il presidente di Confcooperative ha sottolineato che le cooperative di comunità arrivano dove lo Stato non interviene. In quel caso «o si assiste in maniera passiva all’impoverimento di queste aree, oppure i cittadini diventano protagonisti mettendosi insieme per creare valore. E’ quello che fanno le cooperative di comunità, partite proprio dall’Emilia-Romagna. Insieme alle Istituzioni, abbiamo il dovere di sostenerle».

All’incontro ha preso parte anche il direttore generale di Confcooperative Emilia Romagna, Pierlorenzo Rossi. Nel suo intervento Rossi ha ricordato che lo scorso anno con Fondosviluppo Confcooperative ha investito 166mila euro per sette cooperative di comunità della regione. «Anche le istituzioni – ha detto il dg di Conf Emilia Romagna – stanno valorizzando la cooperazione di comunità, come accaduto con il Piano di Sviluppo Regionale 2014/2020 e con la Strategia nazionale delle aree interne per l’Appennino reggiano».

Al convegno sono intervenuti inoltre il presidente di Emil Banca, Giulio Magagni, l’economista Stefano Zamagni, Enzo Porzio della cooperativa di comunità La Paranza di Napoli che ha raccontato l’esperienza del quartiere Sanità e il direttore generale di Federcasse Sergio Gatti.

Redazione
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