Le (poche) denunce raccolte da dalSociale24
Martedì 17 novembre il Consiglio regionale della Campania ha votato l’approvazione delle commissioni speciali. Tra queste non è stata confermata la commissione speciale Terra dei Fuochi. L’approvazione è avvenuta a maggioranza. Unica astenuta è stata la consigliera del M5S Marì Muscara. In Aula è intervenuto il capogruppo della Lega in consiglio regionale Giampiero Zinzi, che ha rivendicato il lavoro della commissione che lui stesso ha presieduto nella passata legislatura. Tra i pochi che hanno commentato la notizia il candidato di Pap alle ultime elezioni Regionali delle Campania di settembre, Giuliano Granato.
La notizia è passata in sordina. Senza clamore, come invece ci si potrebbe aspettare da una decisione del genere. Una decisione politica che l’associazione ambientale Let’s do It! Italy ritiene «grave e che auspichiamo possa essere presto corretta dal Consiglio regionale della Campania. Questa regione è tra le più inquinate d’Italia. Basti pensare all’atavico problema dello stoccaggio di ecoballe nell’area nord di Napoli e nel basso casertano. Così come al Sarno, il fiume più inquinato d’Europa che attraversa diversi comuni dell’area vesuviana e del salernitano. Ed ancora Napoli est».
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Per l’ex consigliere regionale della Campania per il M5S Vincenzo Viglione, «il Consiglio regionale con questa scelta lancia un segnale molto negativo nel panorama del contrasto agli illeciti ambientali e della lotta per le bonifiche. La Commissione andava riproposta è rivoltata tra le speciali dandole maggiore impulso e maggiore efficienza rispetto alla passata consiliatura». Lo stesso Viglione ha ricordato che già nella passata consiliatura regionale a guida De Luca sono stati tagliati i fondi per gli interventi di bonifica già programmati. Da 250 a 160 milioni di euro.
«In questo contesto il venire meno di un organo di controllo quale poteva e doveva essere la commissione speciale su bonifiche e terra dei fuochi è un errore pesantissimo», ha chiosato Vincenzo Viglione.