I ragazzi autistici della coop Il Tulipano raccoglieranno la frutta del Parco archeologico di Pompei
Attraverso la raccolta di melograni e mele cotogne i ragazzi autistici del Centro Riabilitativo di Pompei sono coinvolti nell’economia sociale del territorio. Un progetto di avvicinamento al lavoro e al patrimonio culturale dei ragazzi autistici o con disabilitàcognitiva, in cui archeologia e agricoltura sociale si incrociano. Per il prossimo anno saranno loro a svolgere questa attività coordinati dai loro educatori e dai funzionari del Parco, nell’ambito di un accordo tra la cooperativa sociale Il Tulipano e il Parco archeologico di Pompei.
L’azienda agricola del Parco archeologico continua così le attività di inclusione e didattiche per i giovani e per le loro famiglie. Un’iniziativa che coinvolge anche il mondo universitario. Al progetto partecipa infatti anche la professoressa Carmela Bravaccio del Dipartimento di Scienze Mediche Traslazionali dell’Università Federico II. Con lei anche Maurizio Bartolini, giardiniere d’Arte.
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«Se l’archeologia vuole parlare a tutti non sono sufficienti forme tradizionali di linguaggio, ma bisogna individuare canali differenti capaci di adattarsi anche a persone diversamente abili, come ciascuno lo è a modo suo. Siamo felici che il Parco archeologico di Pompei sia luogo di inclusione. Immaginiamo un Parco che sia laboratorio di esperienze, e alla portata di tutti. Non un luogo della storia che appare distante, ma un patrimonio e un luogo da vivere quotidianamente nelle sue tante opportunità», ha sottolineato il direttore del Parco archeologico di Pompei, Gabriel Zuchtriegel.
Per il presidente della coop Il Tulipano, Giovanni Minucci, «nasce un progetto di grande valore sociale in un contesto unico al mondo. Ringrazio il direttore Gabriel Zuchtriegel e l’architetto Paolo Mighetto, che hanno permesso di realizzare il sogno di famiglie, enti e associazioni impegnate in prima linea nella promozione di opportunità di benessere inclusivo, come diritto di tutti nel rispetto delle esigenze e dei bisogni di ciascuno».
