La parola chiave di quest’anno è scelte, perché dietro ogni scelta si nasconde una direzione, un’intenzione, una possibilità di cambiamento
Domenica 29 giugno, a Parma prende il via Insostenibile 2025, la quinta edizione del festival di cinema e artivismo promosso dall’associazione 24FPS con il contributo di Fondazione Cariparma e il sostegno dei fondi Otto per Mille della Chiesa Valdese. Fino al 13 luglio il festival racconterà, attraverso arte, scienza e impegno civile, come le nostre scelte quotidiane possano rispondere in modo consapevole alle crisi climatiche e sociali. La parola chiave di quest’anno è scelte. Perché dietro ogni scelta si nasconde una direzione, un’intenzione, una possibilità di cambiamento. E questo festival sceglie di non restare a guardare.
Ad aprire questa nuova edizione di Insostenibile è un tema inedito e urgente, raramente affrontato in modo così diretto: l’impatto psicologico della crisi climatica. L’evento inaugurale, dal titolo Eco-emozioni, si terrà proprio domenica 29 giugno al centro giovani Casa nel Parco, in via Naviglio Alto 4/1. Si parlerà di ansia climatica, eco-grief, solastalgia. Parole ancora poco conosciute ma che descrivono sentimenti sempre più diffusi, soprattutto tra i più giovani.
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Alle 18.30 via alle attività pratiche in un orto biologico. Un modo per tornare in contatto con i cicli naturali e riscoprire la lentezza del gesto. Alle 19.30 spazio alla scienza, con il dialogo tra Annatina Fanigliulo, divulgatrice scientifica, e Martina Ardizzi, neuroscienziata dell’Università di Parma, che ci porterà dentro i meccanismi neurologici delle eco-emozioni. Un appuntamento che non si limita a spiegare, ma che aiuta a capire come funzioniamo davanti a un mondo che cambia. La serata si chiude con la poesia di Giuliano Logos, giovane poeta e attivista che trasforma la scienza in parole vive, in versi che parlano di futuro, paura, possibilità. Una performance che fonde linguaggi diversi per toccare la testa e il cuore.
Insostenibile è un festival diffuso, che attraverserà Parma e tutta la provincia per due settimane, ospitando nomi di rilievo come Giuseppe Cederna, Paolo Pileri, Jennifer Rainsford. Ma più che un cartellone di eventi, è un invito a mettersi in ascolto. Di sé stessi, degli altri, del mondo che ci circonda. Perché la crisi climatica non è solo un problema ambientale, ma anche una questione sociale, emotiva, collettiva. E affrontarla significa, prima di tutto, riconoscerla.
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