«A mio figlio negato il diritto allo studio»

«A mio figlio negato il diritto allo studio»

La denuncia a dalSociale24 arriva da Annamaria Padula, la madre di Lorenzo

Lorenzo è un ragazzo di 14 anni che vive a Scanzano Jonico, in provincia di Matera. Lorenzo è affetto da disturbo dello spettro autistico. Ha una disabilità grave che richiede un’assistenza h 24. A settembre Lorenzo avrebbe dovuto riprendere a frequentare la scuola. L’istituto scolastico aveva comunicato alla famiglia che gli era stata assegnata un’insegnante di sostegno. Il Comune avrebbe poi assegnato un’assistente alla comunicazione.

Lorenzo già il primo giorno di scuola si è visto negare il diritto allo studio. «Quando con mio figlio e mio marito siamo entrati in classe per conoscere la docente questa ha detto che non avrebbe lavorato con mio figlio. Che non voleva restare da sola con lui, che aveva paura di Lorenzo. Mio figlio è autistico, ma non è privo di sentimenti. Ad un certo punto Lorenzo è scappato via dall’aula». La denuncia a dalSociale24 arriva da Annamaria Padula, la madre di Lorenzo.

La donna ha parlato con la dirigente scolastica. Le era stato assicurato che Lorenzo sarebbe stato seguito da un altro docente di sostegno. Quello assegnato è in malattia. Gli altri che lavorano in quell’istituto sono impossibilitati per ragioni di salute o per aver già occupate tutte le ore a disposizione con altri studenti. La dirigente avrebbe potuto assumere un supplente per farlo andare a scuola in attesa di una risoluzione a lungo termine. Ma ciò non è avvenuto. Lorenzo è stato abbandonato.

Annamaria Padula non demorde. Scrive al ministro dell’Istruzione Azzolina e al presidente della Repubblica Mattarella. E rimarca che «vengono meno due diritti fondamentali e inviolabili sanciti dalla Costituzione». Il diritto all’istruzione ed il diritto alla salute. La legge 134 del 18 agosto 2015
riconosce l’autismo tra i livelli essenziali di assistenza ed obbliga le Regioni a fornire assistenza a soggetti affetti da disturbo dello spettro autistico. «Anche se viviamo in Basilicata mio figlio non deve essere trattato come un disabile di serie B», dice la Padula.

Giovedì 8 ottobre l’insegnante che era in malattia dovrebbe rientrare a scuola e lavorare con Lorenzo. Su questa vicenda il condizionale è d’obbligo. Già in altre occasioni era stata fatta questa promessa alla famiglia di Lorenzo. Ad accompagnarlo saranno il padre ed una ragazza che lo assiste da sette anni. Annamaria sarà in viaggio per Roma dove alle 15 incontrerò il viceministro alla Salute Sileri ed il presidente della Regione Basilicata Bardi. «Spero che domani Lorenzo possa stare a scuola con i suoi compagni», conclude Annamaria Padula.

Ciro Oliviero

Redazione
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