A Bologna c’è un Mondo sepolto

A Bologna c’è un Mondo sepolto

Durante gli interrogatori gli arrestati hanno riferito che il racket delle pompe funebri va avanti da 30 anni

Nei giorni scorsi Bologna è stata al centro della cronaca nazionale per l’inchiesta Mondo sepolto. Un’inchiesta iniziata nel 2013. 65 gli indagati a vario titolo per “associazione per delinquere finalizzata alla corruzione, corruzione di incaricato di pubblico servizio, riciclaggio e svariate violazioni connesse alla responsabilità amministrativa degli enti”. 27 le misure cautelari. Tra loro anche Massimo Benetti, che tra gli altri incarichi ricopre anche quello di amministratore delegato della società partecipata Bologna Servizi Cimiteriali Srl.

Tra i primi a chiedere di fare luce sulla vicenda la consigliera comunale di Bologna, Giulia Di Girolamo. Dopo l’intervento in aula consiliare dello scorso 18 gennaio la consigliera delegata del sindaco per la legalità ha parlato anche con noi. Nonostante più volte sia stato sottolineato che il Comune di Bologna non ha responsabilità «secondo me non si può negare che la responsabilità politica ci sia. Così come non possono passare inosservate le parole della dirigente della Asl Chiara Gibertoni». La dirigente aveva dichiarato che «di norma si può avere a che fare con due o tre imprese che lavorano in modo scorretto, qui erano praticamente tutte. Riuscire a fare prevenzione con un’organizzazione così strutturata e tutta orientata alla corruzione diventa complicato».

Giulia Di Girolamo ha anche proposto che il Comune si costituisse parte civile nel processo, aggiungendo che «mi auguro che la nuova nomina sia trasparente e scevra da conflitto di interessi e l’Ausl metta in piedi un nuovo piano per vigilare in maniera più serrata sui servizi».

L’assessore alla Sanità del Comune di Bologna, Giuliano Barigazzi, rimarcando l’estraneità del Comune nella vicenda, ha sottolineato che «per il Comune è imprescindibile che il nuovo componente del consiglio di amministrazione di Bologna servizi cimiteriali sia persona terza che non lavori nelle imprese di settore».

Martedì si è tenuto un tavolo tra Asl, Regione, Comune di Bologna per analizzare la vicenda. Domani ci sarà un incontro per ratificare le dimissioni di Benetti e decidere la nomina del suo successore. Argomento quest’ultimo sul quale le parti hanno più volte espresso la volontà di verificare meglio che in passato eventuali conflitti d’interesse. Benetti era stato nominato dai soci privato dell’azienda che detengono il 49 per cento, ricevendo parere positivo dall’amministrazione comunale di Bologna.

Ciro Oliviero

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