La birra fatta col pane invenduto

La birra fatta col pane invenduto

Un progetto di economia circolare realizzato a Potenza

Il pane invenduto può essere riutilizzato in molti modi. Può essere donato alle mense dei poveri, a famiglie bisognose. Riutilizzato per delle antiche ricette di recupero. Può essere utilizzato per produrre la birra. In Italia sono poche le birre che sfruttano questa antica ricetta babilonese. Tra queste la new entry 166. La birra, realizzata dall’associazione Io potentino in collaborazione con il birrificio Basilisca di Potenza, prende il nome dalla legge 166 del 2016. Conosciuto come legge Gadda il provvedimento ha la finalità di ridurre gli sprechi per ciascuna delle fasi di produzione, trasformazione, distribuzione e somministrazione di prodotti alimentari, farmaceutici e di altri prodotti.

Il progetto della birra 166 rientra nel più ampio progetto dei Magazzini Sociali, attivo a Potenza da dicembre 2014. Attraverso azioni mirate il progetto mira a combattere la povertà alimentare ma anche il disagio sociale di alcune fasce deboli della popolazione. Al contempo i Magazzini Sociali gestiscono le eccedenze alimentari di alcune attività commerciali che vengono donate alle persone in stato di necessità di Potenza. Platea che si è allargata con l’emergenza da Covid-19.

Questo della 166 è un progetto di economia circolare che si alimenta attraverso il riutilizzo di eccedenze di cibo. La birra sarà venduta presso alcuni esercizi commerciali di Potenza ed anche su un canale e-commerce dedicato.



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